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giovedì 8 gennaio 2015

Raina Telgemeier, Smile

Il libro mi è piaciuto molto perchè Raina, autrice e protagonsita, è molto divertente e sa rendere il racconto molto bello e interessante.
Il mio personaggio preferito è proprio Raina, che racconta la sua storia vissuta tra apparecchi e denti finti, contando le sedute dal dentista.
La storia si svolge nell'arco di anni che vanno dalla prima media all'inizio delle scuole superiori, nei quali Raina scopre il suo talento e trova amici molto speciali che l'aiutano nei tre anni di scuola media.
Il mio episodio preferito è quello in cui Raina fa la foto di classe con i suoi compagni senza apparecchio e finalmente sorride con i suoi amici!
Mi piace questa immagine, perchè fino ad allora lei aveva messo tanti apparecchi ai denti e sapere che finalmente sorride senza una bocca di ferro mi ha reso felice.
La mia frase preferita è quella che Raina pronuncia mentre indossa il baffo: "Mi mancano solo gli occhiali, il marsupio e le scarpe con il velcro". Mi piace questa frase perchè lei, con quell'apparecchio, pare una secchiona seriosa, ma in realtà non lo è: è una ragazza ironica e divertente.

Francesca Donzelli, 1^E

mercoledì 7 gennaio 2015

Paola Zannoner, Voglio fare la scrittrice

Oggi vi vorrei parlare di un libro che mi è stato regalato da mia mamma, quindi non scelto da me ma che, al contrario di tanti altri che ho acqsuitato io, mi è piaciuto tantissimo.
Questo libro parla di una ragazza di nome Mia, che vuole partecipare ad un concorso di scrittura con un proprio elaborato.
Quasi per un "colpo di destino", sistemando la sua camera, ritrova un suo diario d'infanzia e decide che potrebbe fungere da elaborato perfetto.
A me è piaciuto tantissimo questo libro, perchè anch'io da piccola ho provato a tenere un diario, ma non sono mai stata brava e costante come Mia.
Inoltre mi piace tantissimo il fatto che alla fine di ogni pagina di diario ci sia un commento di Mia divenuta tredicenne. E' sicuramente un libro che consiglierei, ma non alle persone a cui non piacciono i diari, i libri e le riflessioni sulla scrittura, perchè il libro tratta proprio di questi aspetti.
Di questo libro è stato scritto anche il seguito, "Voglio fare la giornalista"; che ho letto ma non mi è assolutamente piaciuto quanto il primo.

Gaia Casadei, 3^I

Beatrice Masini e Roberto Piumini, Ciao tu


Il libro racconta il modo di comunciare di due adolescenti. I protagonisti, infatti, sono due quattordicenni, Viola e Michele, che frequentano la stessa scuola (la quarta ginnasio) e si trovano nella stessa classe.
La vicenda dura circa tre mesi. Viola è innamorata di Michele e comincia a scrivergli dei bigliettini anonimi, che gli mette di nascosto nello zaino; lui le risponde con dei foglietti nascosti dietro alla lavagna. Lo scambio di messaggi prosegue fino a quando non vengono scoperti e Viola deve confessare la propria identità.
La trama è molto avvincente, anche se il libro è stato scritto 13 anni fa. Magari, ai giorni nostri i ragazzi non si scrivono più lettere, però usano comunque sms. Lo consiglio a tutti!

Marco Simoncini, 3^I

domenica 4 gennaio 2015

Francesco D'Adamo, Storia di Iqbal

La “Storia di Iqbal” narra la storia vera di Iqbal Masih, un ragazzo pakistano di 12 anni che viene venduto come schiavo per pagare un debito della sua famiglia, costretto a lavorare in una fabbrica di tappeti dall'alba al tramonto, incatenato al telaio in condizioni disumane.
Iqbal è diventato famoso per la sua lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile.
Il mio personaggio preferito è stato proprio Iqbal per il suo coraggio, per la sua determinazione, la sua forza di ribellarsi, di far arrestare il suo padrone, il suo ostinato impegno nel voler liberare se stesso, i suoi amici e tutti i bambini sfruttati, maltrattati, fatti schiavi e costretti come lui a lavorare in una fabbrica di tappeti o di mattoni.
Mi ha rattristato venire a sapere che nel mondo succedono questi fatti così orribili, che nel mondo ci sono persone tanto crudeli che pensano solo al denaro e maltrattano dei poveri bambini. Hussain Khan, il padrone di questi ragazzi, per punirli quando non eseguivano bene il loro lavoro o si opponevano, li metteva nella “tomba” al buio, senza cibo né acqua anche per diversi giorni.
Sono stata contenta quando i bambini sono riusciti a far arrestare Hussain Khan, diventare liberi e contribuire così alla liberazione di tanti altri piccoli schiavi.
Mi è piaciuta molto la scena in cui Iqbal insieme a Maria e a Fatima, ormai liberi, correvano felici e facevano volare l'aquilone.
Il libro mi ha fatto riflettere su quanto noi qui siamo fortunati e spesso non ce ne rendiamo conto.
E' un libro triste, ma coinvolgente e commovente perché parla anche di amicizia, di libertà, di impegno, di non avere paura a denunciare ciò che non è giusto, di quanto bisogna lottare per conquistare quello che desideriamo o di quanto possiamo fare per rendere questo mondo un mondo migliore per tutti, soprattutto per le persone e i bambini a cui sono stati tolti i sogni e la vita.

Flavia Lupo, 1^E


lunedì 1 dicembre 2014

Luigi Garlando, Per Questo Mi Chiamo Giovanni

Vi consigliamo questo libro.
Racconta la storia di un bambino che vorrebbe conoscere l'origine del proprio nome, e il padre comincia a racontare la propria scelta ricaduta sul nome Giovanni, in onore di Giovanni Falcone.
Viene raccontata la vicenda di questo coraggioso giudice antimafia, tra avventure ed emozioni.
Un libro da leggere e rileggere assolutamente.
Questo libro trasmette emozioni uniche: un misto di timore ed euforia, paura e felicità, che si può capire solo leggendolo.

Filippo Censi
Federico Gambuti
Marco Simoncini
Classe 3I