Ciao a tutti,
oggi volevo parlarvi di un libro che ho
riletto almeno un paio di volte durante queste vacanze natalizie.
Il libro in questione è “Quattro
amiche e un paio di jeans” dell’autrice Ann Brashares, che ho
scoperto far parte di una serie composta da quattro volumi.
Cosa dire di questo romanzo?
È sicuramente un libro rivolto ad un
pubblico prettamente femminile e personalmente credo sia fantastico.
Vengono trattati temi inerenti alla
realtà contemporanea, come le separazioni tra genitori, il cancro e
le relazioni sentimentali.
È davvero molto avvincente e mi ha
affascinata sotto diversi aspetti.
Il linguaggio è semplice ma, al
contempo, tanto coinvolgente da tenerti incatenata fino all’ultima
pagina.
Adoro il modo in cui l’autrice narra
le situazioni che si creano durante l’avventura estiva delle
protagoniste e, soprattutto, la sua delicatezza e sensibilità nel
descrivere la profonda amicizia che lega le quattro amiche.
Mentre si legge, si ha la sensazione di
vivere in prima persona le vicissitudini, le gioie e i dolori dei
vari personaggi.
In quanto adolescente, non puoi evitare
di emozionarti con Bridget per la sua cotta verso Eric, essere
solidale con Carmen per la sua rabbia nei confronti del padre e,
soprattutto, della matrigna; partecipare alla sofferenza di Tibby
quando Bailey perde la sua battaglia contro la malattia o
“scioglierti”, come Lena, quando finalmente si abbandona tra le
braccia di Kostos.
So che nel 2005 è stato tratto
l’omonimo film con Alexis Bledel, la ragazza che faceva il telefilm
“Una mamma per amica” (non so se qualcuna di voi l’ha mai
visto, dato che è una di quelle serie per vecchiette, ormai
sorpassata) anche se, però, non l’ho visto.
Amo alla follia il personaggio di
Bridget, forse perché è bionda come me, ma lo trovo davvero un
soggetto ben caratterizzato.
Il fatto che sia così determinata e
decisa trasmette la voglia di lottare e di non arrendersi di fronte
alle difficoltà piccole o grandi di cui è costellato il cammino di
ognuno di noi.
La scena che preferisco si svolge in
ospedale quando Bailey chiede a Tibby di giocare a Dragon Warrior
mentre piano piano sta morendo.
È sicuramente un momento triste e
drammatico ma al contempo riesci a percepire la serenità e la gioia
della bambina che ha trovato in Tibby una valida alleata
nell’affrontare il momento più tragico nella vita di ogni essere
umano.
Quando leggi quelle righe, la mente
vola a tutte le persone meno fortunate, ai bambini o agli anziani
malati e vorresti poterli abbracciare per infondere loro il coraggio
necessario ad affrontare il dolore che li ha colpiti.
Infatti, Bailey aveva paura, ma il
fatto di avere accanto a sè la nuova amica la rende felice e le dà
la forza necessaria per affrontare il triste destino che l’attende.
La frase che più mi ha colpita è la
seguente: “Ricorda: pantaloni = amore. Ama le tue amiche. Ama te
stessa.”
Personalmente trovo l’amicizia uno
dei sentimenti più grandi che esistano, anche più forte dell’amore.
È importante vivere in pace con se
stessi e con gli altri perché solo così si può creare un legame
tanto intenso quanto indistruttibile.
Il personaggio che non ho apprezzato
molto è Lena, perché troppo diffidente, timida e scontrosa.
Non mi piacciono le ragazze
eccessivamente insicure, la vita va affrontata con piglio deciso, con
coraggio e, a volte, con un pizzico di follia che ti permette di
apprezzare meglio determinate situazioni.
Per quanto riguarda la struttura del
libro, l’unico appunto che posso fare è che mi sarebbe piaciuto
approfondire i rapporti creatisi durante le vacanze: è pur vero che
l’autrice ha scritto il sequel, ma avrei desiderato avere qualche
anticipazione.
Per fortuna non ho vissuto molte delle
esperienze narrate (es. la morte di un’amica malata di cancro; la
separazione dei familiari) e, sinceramente, spero di non toccarle mai
con mano.
Ma ciò non toglie che sia riuscita a
gustarmi il libro; anzi, il leggerlo mi ha fatto apprezzare ancora di
più la mia vita.
Quindi, libro fantastico che consiglio
vivamente!
Lisa Bertipagani, 3^I
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