domenica 4 gennaio 2015

Roald Dhal, Boy

Mi è piaciuto molto il libro di Roald Dahl intitolato “BOY” che narra della sua vita da quando era piccolo fino ai 20 anni.
Il mio personaggio preferito in questo libro è un maestro di nome Corckers che avrebbe dovuto insegnare matematica ma al contrario la odiava, diceva che era noiosa. Era completamente diverso da tutti gli altri professori del collegio, era molto simpatico e divertente.
La scena più bella è stata quando uno dei ragazzi più grandi che venivano chiamati “BOSER”ha urlato “FAG”(cioè il nome con cui chiamavano i ragazzi più piccoli) e tutti dovevano lasciare quello che stavano facendo per correre verso di lui; siccome Dahl era arrivato ultimo, gli toccò scaldare la tazza del water del Boser, che si trovava fuori dalla scuola ed era sempre congelata.
In questo racconto la frase più bella è stata: “Mi ricordo ancora le 50 frustate sul fondoschiena”, perché ci fa capire come venivano trattati i bambini nei collegi privati inglesi considerati i migliori del mondo.
Secondo me l'autore ha preso spunto da “BOY”, cioè dalla sua autobiografia, per scrivere altri libri come per esempio MATILDE, LE STREGHE e LA FABBRICA DI CIOCCOLATO. Nei primi due (come in “BOY”) Dahl vuole mettere in evidenza la crudeltà e severità degli adulti verso i bambini per far risultare ridicoli i grandi. Nel libro LA FABBRICA DI CIOCCOLATA, invece, narra anche di ricordi positivi del collegio: ad esempio, racconta che ogni tanto i bambini erano chiamati ad esaminare e valutare delle tavolette di cioccolata.

Martina Campi, 1^E

 

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