Il romanzo di Jay Asher è un thriller psicologico, crudele e spietato, ma al tempo stesso sincero.
Il protagonista è Clay Jensen il quale, tornando a casa da scuola, trova
davanti alla porta un pacco indirizzato a lui, senza mittente.
All'interno trova sette cassette numerate, in ogni lato, dal numero 1 al
13, con dello smalto blu: si tratta di registrazioni incise da Hannah
Baker, la ragazza di cui Clay era innamorato e che si era suicidata due
settimane prima.
I destinatari di queste cassette sono le persone che negli ultimi
due-tre anni l'hanno fatta soffrire, tanto da spingerla a togliersi la
vita.
Lo scopo della ragazza è quello di farsi ascoltare, sia pure da morta, da tutti quei ragazzi che non l'hanno ascoltata o capita.
Questo libro mi e piaciuto molto perché Hannah vuole far capire che
anche un gesto, una frase, un sussurro, che può sembrare insignificante, può
avere delle conseguenze inimmaginabili in persone fragili.
A mio parere ogni singola cassetta è importante a modo suo, ma devo
dire che le ultime due sono quelle che mi sono piaciute di più in
assoluto, non tanto per ciò che accade, ma per i sentimenti e i pensieri
di Hannah che cerca disperatamente aiuto senza alla fine trovarlo.
Il tema principale di questo libro è il suicidio.
Secondo me l'autore vuole far capire che a volte le parole posso fare
male, anche più delle botte, perché le parole non si dimenticano, rimangono
impresse nella mente e dette a persone sensibili possono avere
conseguenze disastrose, possono portare a commettere atti pericolosi o tragici.
Personalmente avrei cambiato il finale, salvando Hannah, dandole una seconda chance per ricominciare.
Insomma questo romanzo è una storia dura e inquietante, ma che sicuramente fa riflettere.
Sabrina Cutrignelli, 3^I
Nessun commento:
Posta un commento