lunedì 19 gennaio 2015

Belle e Sebastien

Il film di cui voglio parlarvi si intitola "BELLE E SEBASTIEN" ed è il mio film preferito. Parla dell'amicizia fedele tra un cane e un bambino che lotta per non lasciarlo mai. Insieme affrontano tanti momenti belli ma anche tristi.
Il mio personaggio preferito è Belle, un cane di grossa taglia con pelo soffice, bianco e molto lungo. Ha carattere amichevole e dolce ed è molto inteligente. La mia scena preferita è stata quando Belle, Sebastien e la loro amica giocano a nascondino sulla neve. Proprio in quella scena c'è la battuta che preferisco: non è una vera e propria frase ma precisamente una canzone. Belle dimosta per tutto il film il suo amore fedele al padroncino fino a quando il nonno
si convince a tenerlo con loro anche se inizialmente era contrario. Il nonno per dimostrare il suo affetto al nipotino gli prepera una scultura di legno che rappresenta Belle. Consiglio di vedere questo film a tutti coloro che amano gli animali e in particolare i cani.

Sara Succi, 1^E

Clive Staples Lewis, Le cronache di Narnia. Il leone, la strega e l'armadio

Quattro ragazzi dai 10 ai 16 anni, per colpa della guerra hanno dovuto abbandonare Londra per trasferirsi nelle lontane campagne. Accolti dal gentile professor Digory Kirke, i quattro fratelli scoprono in quella casa un armadio segreto che li conduce al magico mondo di Narnia. Edmund, uno dei quattro, viene rapito dalla malvagia strega del ghiaccio e i suoi fratelli, per liberarlo dovranno affrontare guerre, paure e nemici.
I personaggi sono:
  • Peter: un ragazzo di 16 avventuroso combattivo e coraggioso 
  • Susan: 15 anni abile e abbastanza atletica 
  • Edmund: 12 anni ed è molto coraggioso 
  • Lucy: 10 anni molto avventurosa ma soprattutto sorprende la sua curiosità
Il racconto è molto bello e avventuroso anche se ci vuole molta concentrazione nel seguire ogni minimo particolare. Io lo consiglio soprattutto a chi ama la letteratura fantastica.

Lorenzo Evangelisti, 3^I

lunedì 12 gennaio 2015

Astrid Lindgren, Vacanze all'isola dei gabbiani

A me il racconto è piaciuto molto, soprattutto perchè non solo faceva ridere, ma c'era anche un lato malinconico che a mio parere lo ha reso più bello.
Il mio personaggio preferito è Pelle Melkerson, perchè adora gli animali come me.
La mia parte preferita è stato l'episodio in cui Pelle riceve in regalo un cane dopo che gli è morto il suo coniglietto; mi ha quasi commosso perchè è stata un'azione molto bella nei suoi confronti, inoltre, mi ha ricordato un'esperienza personale. Quando il mio gatto era morto investito da un'auto, ero molto triste e, come Pelle, pensavo fosse stata colpa mia. Mio nonno è uscito con la sua auto ed è ritornato dopo mezz'ora con un bellissimo gattino, che aveva preso per tirarmi su di morale.
Mi è piaciuto molto anche l'episodio in cui Karin, Pelle, Johan e Niklas abbracciano il loro padre Melker e lo mettono di buon umore.
Per il resto, non ho notato altre somiglianze tra la mia vita e quella dei protagonisti, anche se alcune delle loro esperienze sarebbero belle da provare.

Matteo Pasolini, 3^I

Jeff Kinney, Diario di una schiappa. Si salvi chi pu

A me questo libro è piaciuto molto perchè Greg, il protagonsita, racconta le disavventure della sua vita.
Lui è anche il mio personaggio preferito. E' un ragazzino che frequenta la scuola media ed ha amici e familiari strani, con cui vive esperienze molto divertenti. La parte che mi è piaciuta di più del libro è quando a Greg, durante l'ora di ginnastica, vengono i crampi, così il prof. gli dice che come compito per casa deve fare degli esercizi e dovrà poi mostrare a scuola le prove di averli svolti.
Il giorno dopo, Greg si presenta a scuola con la "tartaruga" disegnata sugli addominali e si mette a torso nudo perchè il prof. lo noti.
Il prof., però, si accorse che con il sudore colava via il trucco. Il momento in cui il prof. si accorge di ciò è davvero divertente.
La mia frase preferita del libro è: "Greg Heffley non si può diplomare perchè non sa saltellare".
Luna Semprini, 1^E

John Green, Colpa delle stelle

Questo libro narra la storia di una ragazza di nome Hazel , colpita da una forma di cancro ai polmoni e durante una terapia di gruppo conosce August e se ne innamora. Nonostante la loro malattia, il loro amore sarà più forte.
A me questo libro è piaciuto perché è molto commovente e mi ha fatto riflettere sui veri valori della vita. Lo consiglierei a persone a cui piacciono i romanzi d'amore ma anche a chi interessano i libri sulla vita adolescenziale. Il mio personaggio preferito è Hazel perché oltre a essere la protagonista, è anche la narratrice, quindi si possono sapere anche i suoi pensieri e punti di vista. La mia frase preferita è: “ È una metafora lo sai: metti la cosa che ti uccide fra i denti ma non le dai mai il potere di farlo”, detta da August Waters.
Un libro che secondo me merita di essere letto!

Elisa Farina, 1^E

venerdì 9 gennaio 2015

Agatha Christie, Assassinio sull'Orient-Express

Ouesto libro è un giallo scritto da Aghata Christie nel 1933. E' pieno di suspence e ricco di accadimenti emozionanti. Dunque cercherò di spiegarvi questo libro in parole mie.
Poirot, investigatore di origine belga, si trova costretto ad indagare sull'assassinio di un uomo avvenuto sull' Orient-Express, un treno con varianti di percorso, che fa servizio diretto fra le metropoli dell'Europa nord-occidentale (Londra, Parigi) e alcune capitali dell'Europa sud-orientale (Bucarest, Sofia, Belgrado, Atene e Istanbul).
La vittima è Ratchett, un americano con la passione per i viaggi. Si scoprirà poi che il suo vero nome è Cassetti e che anni prima era stato accusato di aver rapito e ucciso una bambina.
Una bufera di neve farà rimanere bloccato e isolato il treno per moltissimo tempo, perciò Poirot sarà costretto a dedurre che l'assassino è uno dei passeggeri dello scompartimento dell'americano. Ouesto è l'inizio di una serie di interrogatori a tutti i passeggeri del vagone. A causa di alcuni inidizi interpretati nella maniera sbagliata, la colpa inizialmente verrà fatta ricadere su alcuni passeggeri innocenti, ma poi saranno rilasciati grazie ad altre prove più significative delle precedenti. Grazie all'abilità di Poirot, si verranno a scoprire prove fondamentali, come l'arma dell'omicidio, gli orari di alcuni passeggeri che si trovavano vicino al luogo dell'accaduto e verranno interrogati anche i camerieri e i controllori per verificare che le testimonianze dei passeggeri coincidano con le loro e non ci siano discrepanze.
Questo libro mi è piaciuto molto perchè è pieno di eventi emozionanti e forse per questo mi piace leggere i libri gialli. Non assomiglia a nessun libro/film che io ho mai letto/visto.
All'inizio il libro non mi paceva, ma poi, pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, ha cominciato a coinvolgermi sempre di più. Insomma, questo libro lo consiglio agli amanti dei libri gialli.

Filippo Fabbri, 3^I

giovedì 8 gennaio 2015

Raina Telgemeier, Smile

Il libro mi è piaciuto molto perchè Raina, autrice e protagonsita, è molto divertente e sa rendere il racconto molto bello e interessante.
Il mio personaggio preferito è proprio Raina, che racconta la sua storia vissuta tra apparecchi e denti finti, contando le sedute dal dentista.
La storia si svolge nell'arco di anni che vanno dalla prima media all'inizio delle scuole superiori, nei quali Raina scopre il suo talento e trova amici molto speciali che l'aiutano nei tre anni di scuola media.
Il mio episodio preferito è quello in cui Raina fa la foto di classe con i suoi compagni senza apparecchio e finalmente sorride con i suoi amici!
Mi piace questa immagine, perchè fino ad allora lei aveva messo tanti apparecchi ai denti e sapere che finalmente sorride senza una bocca di ferro mi ha reso felice.
La mia frase preferita è quella che Raina pronuncia mentre indossa il baffo: "Mi mancano solo gli occhiali, il marsupio e le scarpe con il velcro". Mi piace questa frase perchè lei, con quell'apparecchio, pare una secchiona seriosa, ma in realtà non lo è: è una ragazza ironica e divertente.

Francesca Donzelli, 1^E

Victoria Eveleigh, Una puledra selvaggia

Questo libro mi è piaciuto molto; parla di una bambina di nome Katy che, il giorno del suo compleanno, si avventura nella brughiera e trova una puledra indifesa e impaurita. Non sarebbe potuta sopravvivere da sola, così Katy chiede ai suoi genitori di poterla tenere. Loro acconsentono, ma solo se passerà la marchiatura.
Purtroppo ciò non avviene. Disperata, Katy chiede aiuto ad Alice, una sua amica; insieme, ricordanosi che i pony non marchiati vengono messi all'asta, raccolgono i propri risparmi e provano a partecipare per aggiudicarsi Triffle, la puledra.
La parte che mi è piaciuta di più è il momento in cui Katy sta per confessare tutto e, aprendo la porta, trova Triffle.
Io sono molto simile a Katy perchè abbiamo la stessa passione: i cavalli.
E' una lettura che mi ha appassionato tantissimo.

Asia Fontana, 1^E

Pierdomenico Baccalario, Ulysses Moore. La porta del tempo

Un libro che ho letto e di cui vorrei parlarvi è "La porta del tempo" della saga di Ulysses Moore, scritto da Pierdomenico Baccalario.
E' un libro di avventura che parla di tre ragazzi (i gemelli Jason e Julia e il loro amico Rick) che si trovano ad affrontare prove e pericoli per svelare un grande mistero che si cela dietro una strana porta nascosta dietro un armadio.
Ad incuriosire i ragazzi e dar vita alle vicende, piene di codici da decifrare, oggetti da trovare e ostacoli da superare, è la voglia di scoprire cosa nasconda quella porta.
Questo libro mi è piaciuto perchè è molto avvenutroso, ci sono enigmi da risolvere e oggetti da scovare, che serviranno per portare i ragazzi al compimento del loro scopo.
Il mio personaggio preferito è Rick, un ragazzino molto curioso e contento di esplorare Villa Argo perchè ne era sempre stato attratto; è un ragazzino diverso dai suoi coetanei, infatti non ama stare al computer nè usare oggetti tecnologici, ma preferisce esplorare la natura e risolvere misteri.
L'episodio del libro che mi è piaciuto di più è stato il finale, quando Jason cercava di pilotare la nave di Ulysses Moore, la "Metis", fino all'altra sponda del fiume, per raggiungere la porta misteriosa. E' il mio episodio preferito perchè nonostante la difficoltà, Jason non si arrende e alla fine riesce nel suo intento perchè crede nelle proprie capacità e nel proprio obiettivo.
C'è un indovinello importante nel libro che, se decifrato, aiuta a risolvere il mistero, ed è:
"Se con quattro una apri per sorte
di quattro tre indica il motto
di quattro due andranno alla morte
e una di quattro porta di sotto" 
Infatti i protagonsiti posseggono quattro chiavi raffiguranti quattro animali, che servono ad aprire la porta dietro l'armadio solo seguendo una certa combinazione.
Avrei tanto voluto scoprire il mistero di Villa Argo ma, sul più bello, alla fine del libro è apparsa la scritta "CONTINUA" e questo mi ha un po' deluso perchè ero curioso di scoprire subito il segreto. Ora sarò costretto a leggere il seguito.

Jacopo Raschi, 1^E

Arthur Conan Doyle, Uno studio in rosso

Il libro che ho letto durante le vacanze natalizie è un giallo. Il suo titolo è "Uno studio in rosso", di Arthur Conan Doyle. Mi ha colpito molto lo stile dell'autore perchè ha usato delle frasi semplici e facili da capire. All'interno di questo racconto ci sono vari personaggi: quello che mi ha entusiasmato di più è stato il famoso e unico Sherlock Holmes perchè, con la sua intelligenza e capacità, è riuscito a svelare il mistero dello studio in rosso. Quello invece che mi è piaciuto di meno è stato il signor Stamford, perchè è quello meno caratterizzato: di lui si è parlato poco (solo all'inizio) ed ha solamente fatto conoscere Sherlock Holmes e il dottor Watson, un giovane dottore che ha condiviso con lui un appartamento dato che entrambi erano molto poveri. I due diventarono amici e, insieme, scoprirono l'identità dell'assassino grazie alle indagini, agli indizi e ai confronti. La parte del libro che mi è piaciuta di più è quando un signore ha trovato il corpo di un uomo morto e ha subito chiamato Holmes, perchè è da questo evento che prendono il via le vicende del libro.
La frase che mi ha impressionato è quella in cui Holmes, che non sapeva nulla del dottor Watson, gli dice che era stato in Afghanistan e, infatti, era proprio così. Ancora adesso non riesco a capire come Holmes lo abbia potuto scoprire e, quando ho letto la sua spiegazione, sono rimasta colpita dalla sua capacità deduttiva.
Mentre leggevo questo libro, immaginavo di far parte di esso e "navigavo" in un mondo di emozioni e sentimenti: la paura e l'agitazione nei momenti di suspence e la calma e tranquillità nei momenti riflessivi. A me questo libro è piaciuto molto e spero di poter leggere molti altri libri di genere giallo e di Conan Doyle. Per me "Uno studio in rosso" è indimenticabile.

Chiara Gozzi, 1^E

mercoledì 7 gennaio 2015

Ruth MacNally Barshaw, Elly Penny (Dis)avventure al campeggio

Questo libro mi ha colpito e mi è piaciuto perchè narra di Elly (una bambina) e dei suoi cugini che partono per un'avventura straordinaria: il campeggio.
Elly non sopporta i suoi cugini, soprattutto Eric, un bambino molto dispettoso. Elly pensava che in campeggio si sarebbe annoiata tutta la settimana, invece, alla fine, i suoi cugini si sono rivelati molto simpatici.
I protagonisti del libro sono Elly, suo fratello Ben-Ben, i suoi tre cugini Deanna, Eric, Tiffy, suo zio Tristan e sua zia Mag.
Il personaggio che ho preferito è stat Eric, perchè è un ragazzino molto dispettoso, mangione e sgradevole.
La mia parte preferita del libro è quando Elly e i suoi cugini viaggiano in furgone per recarsi in campeggio.

Valentina Pesaresi, 1^E

Anna Vivarelli, Il misteo di Castlemoor

Il libro che ho letto in queste vacanze si intitola "Il mistero di Castlemoor".
Mi è piaciuto tanto perchè racconta di avventure e di misteri, di rovine di casteli e di fantasmi.
Il personaggio che mi ha colpito e impressionato di più è stato Matthew. E' un bambino che sta sempre da solo e parla con i fantasmi.
Durante una vacanza d'estate lo viene a trovare dall'Italia suo cugino Davide. I due all'inizio non si piacciono, però, dopo un po', iniziano a consocersi e Mathew, fidandosi di Davide, gli spiega tutta la storia del suo paese e gli racconta della misteriosa leggenda del castello sulla collina della città: ogni cento anni, nel vecchio castello del fantasma Sir Galafried, si tiene un duello per proteggere l'Armatura d'Oro di Sir Horace.
Matthew scopre di essere stato scelto dai guardiani dell'Armatura d'Oro, i Gardenghosts, per combattere nel duello leggendario. Con l'aiuto di Davide e del professor Parzival, Matthew si allena per il duello fino al giorno della battaglia.
L'episodio più bello, per me, di tutto il libro è il duello, quando Matthew dimostra di essere un ragazzo coraggioso e di credere nelle proprie capacità.
Leggendo questo libro ho capito quanto sia importante l'amicizia: se un amico, o un cugino, deve affrontare una difficoltà, bisogna sempre aiutarlo: proprio come accade ai due ragazzi protagonisti del libro, che all'inizio non si conoscevano e non si piacevano, poi però sono diventati  grandi amici vivendo insieme un'avventura straordinaria e fantastica.

Laura Bagagli, 1^E

Jeff Kinney, Diario di una schiappa. Sfortuna nera

Il libro mi è piaciuto perchè è divertente, è un libro comico e racconta molte esperienze vissute da un bambino di nome Greg che frequenta la scuola media. Il mio personaggio preferito è proprio Greg, il protagonsita. Malgrado le sue grandi idee è sempre molto sfortunato e io non ho mai conosciuto un bambino che lo possa essere di più. L'episodio che mi è piaciuto di più è quello in cui la mamma di Greg, sapendo che il figlio non ha amici, vuole procurargliene uno.
Per questo un giorno chiama la sua vicina di casa, che ha un figlio, e li invita entrambi a conoscere Greg; ma quando arrivano, Greg si spaventa perchè si accorge che il figlio della vicina ha ben 25 anni mentre lui ne ha solo 12. Ciò che mi ha fatto divertire è stata la mamma di Greg, che ha chiesto all'altro ragazzo se anche a lui piacessero le costruzioni.
La frase che mi ha colpito di più è stata: "Di solito anche io trovo che la cacca sia divertente, ma solo se la pesta qualcun altro".

Matteo Bordoni, 1^E

Paola Zannoner, Voglio fare la scrittrice

Oggi vi vorrei parlare di un libro che mi è stato regalato da mia mamma, quindi non scelto da me ma che, al contrario di tanti altri che ho acqsuitato io, mi è piaciuto tantissimo.
Questo libro parla di una ragazza di nome Mia, che vuole partecipare ad un concorso di scrittura con un proprio elaborato.
Quasi per un "colpo di destino", sistemando la sua camera, ritrova un suo diario d'infanzia e decide che potrebbe fungere da elaborato perfetto.
A me è piaciuto tantissimo questo libro, perchè anch'io da piccola ho provato a tenere un diario, ma non sono mai stata brava e costante come Mia.
Inoltre mi piace tantissimo il fatto che alla fine di ogni pagina di diario ci sia un commento di Mia divenuta tredicenne. E' sicuramente un libro che consiglierei, ma non alle persone a cui non piacciono i diari, i libri e le riflessioni sulla scrittura, perchè il libro tratta proprio di questi aspetti.
Di questo libro è stato scritto anche il seguito, "Voglio fare la giornalista"; che ho letto ma non mi è assolutamente piaciuto quanto il primo.

Gaia Casadei, 3^I

Beatrice Masini e Roberto Piumini, Ciao tu


Il libro racconta il modo di comunciare di due adolescenti. I protagonisti, infatti, sono due quattordicenni, Viola e Michele, che frequentano la stessa scuola (la quarta ginnasio) e si trovano nella stessa classe.
La vicenda dura circa tre mesi. Viola è innamorata di Michele e comincia a scrivergli dei bigliettini anonimi, che gli mette di nascosto nello zaino; lui le risponde con dei foglietti nascosti dietro alla lavagna. Lo scambio di messaggi prosegue fino a quando non vengono scoperti e Viola deve confessare la propria identità.
La trama è molto avvincente, anche se il libro è stato scritto 13 anni fa. Magari, ai giorni nostri i ragazzi non si scrivono più lettere, però usano comunque sms. Lo consiglio a tutti!

Marco Simoncini, 3^I

Robert Swindells, La stanza 13

Questo libro mi ha portato, pagina dopo pagina, a provare una curiosità che non avevo mai sentito prima. Bisogna stare attenti a tutti i minimi particolari che servono per giungere alla conclusione del racconto.
Mi è piaciuto molto, anche perchè è un libro di facile comprensione e rispecchia il mio genere preferito, ovvero il mistero: man mano che procedi nella lettura, scopri qualcosa di nuovo e sorprendente, tanto che mi ha tenuta in tensione fino all'utima parola. La costruzione della suspence è ben congegnata.
Il mio personaggio preferito è stato la protagonista, una ragazzina di nome Felicity, che tutti chiamano Fliss. Mi piace perchè penso di rispecchiarmi in lei: tutte e due siamo molto curiose e vogliamo andare fino in fondo a qualcosa fino a quando non otteniamo ciò che desideriamo. Come lei, anche a me capita qualche volta di fare degli incubi che sembrano realtà, solo che nella mia vita sono solo dei sogni, mentre nel suo mondo diventano realtà.
I miei episodi preferiti sono stati quando Fliss e i suoi amici hanno visto come si formava il numero 13 sulla porta e la distruzione della creatura terrificante, ovvero il vampiro.
La mia frase preferita è "Ti verrà detto." Questa frase viene rivolta a Fliss da una vecchia signora, riferendosi a come sconfiggere la creatura. Mi ha colpito perchè crea aspettativa fino al momento in cui scopriamo, insieme alla protagonista, come distruggere le creatura, dandoci il tempo di fare delle ipotesi su ciò che potrà accadere.
Personalmente non cambierei nulla di questo racconto. Pensò che ricorderò la gita che faremo quest'anno proprio come ha fatto Fliss con i suoi compagni e i suoi professori.
Bè, mi sembra più che ovvio che consiglierei questo libro a tutti i lettori, appassionati e non del genere horror.

Alessia Rosati, 3^I

Jules Verne, Viaggio al centro della terra

Il libro che ho letto è “Viaggio al centro della Terra” di Jules Verne e mi è molto piaciuto perché l'autore ha saputo esprimere le emozioni, gli stati d’animo in modo molto realistico, infatti durante la lettura mi sono immedesimata nei panni dei vari personaggi.
Un episodio che ricordo in particolare è stato quando zio Otto, suo nipote Alex e la guida islandese Hans discesero lo Sneffels (un vulcano ormai spento) e arrivati in fondo percorsero una galleria dove l’aria era afosa e secca a causa delle perdite di gas; io, mentre leggevo questa parte del libro, avevo la sensazione di avere la gola secca e le vampate di calore.
Lo zio Otto Lidenbrock è uno dei personaggi che mi ha colpito di più perché è un po’ come me: una persona avventurosa, fantasiosa ma soprattutto pazzerella e lo ha dimostrato facendo questo viaggio al centro della Terra.
Zio Otto aveva anche il difetto di essere testardo, infatti voleva fare questo viaggio a tutti i costi, anche se gli altri gli dicevano che non ce l’avrebbe mai fatta.
Nel libro c'erano molte scene e frasi belle e quella più divertente fu quando Alex disse a suo zio che la bussola che avevano portato con loro invertiva il sud con il nord e l’ovest con l’est; questo voleva dire che dopo tanti sforzi non erano arrivati al centro della Terra, ma in un altro luogo.
Lo zio Otto, quando scoprì che la bussola era rotta e non aveva fatto il viaggio che credeva di aver fatto, fece un balzo dalla rabbia che fece tremare tutto il pavimento.
Questo libro lo consiglio a chi è appassionato d’avventura e amante del
le scienze naturali.

Silvia Magnani, 1^E

martedì 6 gennaio 2015

Jay Asher, Tredici

Il romanzo di Jay Asher è un thriller psicologico, crudele e spietato, ma al tempo stesso sincero.
Il protagonista è Clay Jensen il quale, tornando a casa da scuola, trova davanti alla porta un pacco indirizzato a lui, senza mittente.
All'interno trova sette cassette numerate, in ogni lato, dal numero 1 al 13, con dello smalto blu: si tratta di registrazioni incise da Hannah Baker, la ragazza di cui Clay era innamorato e che si era suicidata due settimane prima.
I destinatari di queste cassette sono le persone che negli ultimi due-tre anni l'hanno fatta soffrire, tanto da spingerla a togliersi la vita.
Lo scopo della ragazza è quello di farsi ascoltare, sia pure da morta, da tutti quei ragazzi che non l'hanno ascoltata o capita.
Questo libro mi e piaciuto molto perché Hannah vuole far capire che anche un gesto, una frase, un sussurro, che può sembrare insignificante, può avere delle conseguenze inimmaginabili in persone fragili.
A mio parere ogni singola cassetta è  importante a modo suo, ma devo dire che le ultime due sono quelle che mi sono piaciute di più in assoluto, non tanto per ciò che accade, ma per i sentimenti e i pensieri di Hannah che cerca disperatamente aiuto senza alla fine trovarlo.
Il tema principale di questo libro è il suicidio.
Secondo me l'autore vuole far capire che a volte le parole posso fare male, anche più delle botte, perché le parole non si dimenticano, rimangono impresse nella mente e dette a persone sensibili possono avere conseguenze disastrose, possono portare a commettere atti pericolosi o tragici. Personalmente avrei cambiato il finale, salvando Hannah, dandole una seconda chance per ricominciare.
Insomma questo romanzo è una storia dura e inquietante, ma che sicuramente fa riflettere.

Sabrina Cutrignelli, 3^I

Daniel Pennac, Abbaiare stanca

Ho scelto questo libro perchè mi piacciono molto gli animali e mi poteva interessare perchè il protagonista era un cane.
Il protagonista (e mio personaggio preferito) si chiama IL CANE . E'  un cucciolo di labrador di colore strano, perchè ha il pelo come un dalmata; per questo motivo lo abbandonarono in un canile. IL CANE scappò, lo trovò una bambina  di nome Mela, la bambina dalla chioma rossa, come la chiamava sua zia, mentre era in vacanza con la sua famiglia.
Tornati a casa a Parigi, la bimba non lo considerò più perchè era più interessata alle sue amicizie.   IL CANE smise di mangiare.
Qualche settimana dopo, scappò da Parigi e incontrò Jack, un cane da caccia, e insieme andarono davanti a una scuola.
Questa è sicuramente la parte del libro che mi è piaciuta di più, perchè mostra che l'amicizia fra animali è veramente sincera .
Insieme aspettarono il suono della campanella, quando Mela uscì da scuola.
Lo vide e urlò :"IL CANE !'' corse e attraversò la strada per andarlo a  prendere .   
Mela gli fece un regalo e fecero pace. Cominciarono a dormire, giocare, passeggiare,...insomma a fare tutto insieme, senza lasciarsi più.
La lettura di questo libro mi ha ricordato un cartone animato, IL SETTIMO FRATELLINO, dove anche qui un cucciolo di cane viene abbandonato e  poi adottato da una bambina.
Posso concludere dicendo che questo racconto mi è piaciuto molto e ricorderò in particolare la frase: "E si abbracciarono come se non si vedessero da dieci anni".

Sara Succi, 1^E

Ann Brashares, Quattro amiche e un paio di jeans

Ciao a tutti,
oggi volevo parlarvi di un libro che ho riletto almeno un paio di volte durante queste vacanze natalizie.
Il libro in questione è “Quattro amiche e un paio di jeans” dell’autrice Ann Brashares, che ho scoperto far parte di una serie composta da quattro volumi.
Cosa dire di questo romanzo?
È sicuramente un libro rivolto ad un pubblico prettamente femminile e personalmente credo sia fantastico.
Vengono trattati temi inerenti alla realtà contemporanea, come le separazioni tra genitori, il cancro e le relazioni sentimentali.
È davvero molto avvincente e mi ha affascinata sotto diversi aspetti.
Il linguaggio è semplice ma, al contempo, tanto coinvolgente da tenerti incatenata fino all’ultima pagina.
Adoro il modo in cui l’autrice narra le situazioni che si creano durante l’avventura estiva delle protagoniste e, soprattutto, la sua delicatezza e sensibilità nel descrivere la profonda amicizia che lega le quattro amiche.
Mentre si legge, si ha la sensazione di vivere in prima persona le vicissitudini, le gioie e i dolori dei vari personaggi.
In quanto adolescente, non puoi evitare di emozionarti con Bridget per la sua cotta verso Eric, essere solidale con Carmen per la sua rabbia nei confronti del padre e, soprattutto, della matrigna; partecipare alla sofferenza di Tibby quando Bailey perde la sua battaglia contro la malattia o “scioglierti”, come Lena, quando finalmente si abbandona tra le braccia di Kostos.
So che nel 2005 è stato tratto l’omonimo film con Alexis Bledel, la ragazza che faceva il telefilm “Una mamma per amica” (non so se qualcuna di voi l’ha mai visto, dato che è una di quelle serie per vecchiette, ormai sorpassata) anche se, però, non l’ho visto.
Amo alla follia il personaggio di Bridget, forse perché è bionda come me, ma lo trovo davvero un soggetto ben caratterizzato.
Il fatto che sia così determinata e decisa trasmette la voglia di lottare e di non arrendersi di fronte alle difficoltà piccole o grandi di cui è costellato il cammino di ognuno di noi.
La scena che preferisco si svolge in ospedale quando Bailey chiede a Tibby di giocare a Dragon Warrior mentre piano piano sta morendo.
È sicuramente un momento triste e drammatico ma al contempo riesci a percepire la serenità e la gioia della bambina che ha trovato in Tibby una valida alleata nell’affrontare il momento più tragico nella vita di ogni essere umano.
Quando leggi quelle righe, la mente vola a tutte le persone meno fortunate, ai bambini o agli anziani malati e vorresti poterli abbracciare per infondere loro il coraggio necessario ad affrontare il dolore che li ha colpiti.
Infatti, Bailey aveva paura, ma il fatto di avere accanto a sè la nuova amica la rende felice e le dà la forza necessaria per affrontare il triste destino che l’attende.
La frase che più mi ha colpita è la seguente: “Ricorda: pantaloni = amore. Ama le tue amiche. Ama te stessa.
Personalmente trovo l’amicizia uno dei sentimenti più grandi che esistano, anche più forte dell’amore.
È importante vivere in pace con se stessi e con gli altri perché solo così si può creare un legame tanto intenso quanto indistruttibile.
Il personaggio che non ho apprezzato molto è Lena, perché troppo diffidente, timida e scontrosa.
Non mi piacciono le ragazze eccessivamente insicure, la vita va affrontata con piglio deciso, con coraggio e, a volte, con un pizzico di follia che ti permette di apprezzare meglio determinate situazioni.
Per quanto riguarda la struttura del libro, l’unico appunto che posso fare è che mi sarebbe piaciuto approfondire i rapporti creatisi durante le vacanze: è pur vero che l’autrice ha scritto il sequel, ma avrei desiderato avere qualche anticipazione.
Per fortuna non ho vissuto molte delle esperienze narrate (es. la morte di un’amica malata di cancro; la separazione dei familiari) e, sinceramente, spero di non toccarle mai con mano.
Ma ciò non toglie che sia riuscita a gustarmi il libro; anzi, il leggerlo mi ha fatto apprezzare ancora di più la mia vita.
Quindi, libro fantastico che consiglio vivamente!

Lisa Bertipagani, 3^I

lunedì 5 gennaio 2015

Andy Mulligan, Trash

Questo libro mi è piaciuto molto perché parla della realtà, sia dei poveri bambini-spazzatura sia del ricco uomo politico che ruba i soldi al popolo.
L’autore ha visto con i propri occhi la vita di questi bambini (come racconta alla fine del libro) e questo, secondo me, è un romanzo-verità che fa conoscere al lettore come vivono i bambini, in alcuni paesi, e cosa sono costretti a fare per sopravvivere.
Nel libro ci sono vari personaggi inventati, che raccontano a turno la storia; tra questi, ci sono anche personaggi che all’apparenza non c’entrano con le vicende, e questo pian piano fa diventare la narrazione più avvincente.
Il personaggio per me più interessante è Jun-Jun (detto Ratto), per la sua storia coinvolgente, che però non vi racconterò perché per me è meglio scoprirla da soli.
L 'episodio più bello secondo me è quando i ragazzi liberarono i soldi in aria nella tempesta, perché fa capire che il loro volere era ridare alla gente povera tutti i loro averi.
Una delle mie frasi preferite è quella scritta nella lettera di Josè Angelico, uno dei protagonisti anche se non al presente, quando scrive: “Se potessi scriverlo nel cielo in modo che tu possa vederlo, lo farei. Tutto è compiuto.”
La frase mi ha colpito ed emozionato per il modo in cui il personaggio descrive la sua felicità nel momento in cui ha compiuto una cosa a cui teneva molto.
Raccomanderei questo libro ai lettori che amano generi di avventura e gialli (perché questo libro è un bel "miscuglio" di generi!), in più tratta di temi di attualità quindi è adatto anche agli adulti, infatti l’ho già consigliato a mia mamma!
Dal libro è stato tratto un film, uscito nel 2014, che vorrei vedere al più presto.

Tommaso Rusin, 1^E