Un episodio che ricordo in particolare
è stato quando zio Otto, suo nipote Alex e la guida islandese Hans
discesero lo Sneffels (un vulcano ormai spento) e arrivati in fondo
percorsero una galleria dove l’aria era afosa e secca a causa delle
perdite di gas; io, mentre leggevo questa parte del libro, avevo la
sensazione di avere la gola secca e le vampate di calore.
Lo zio Otto Lidenbrock è uno dei
personaggi che mi ha colpito di più perché è un po’ come me: una
persona avventurosa, fantasiosa ma soprattutto pazzerella e lo ha
dimostrato facendo questo viaggio al centro della Terra.
Zio Otto aveva anche il difetto
di essere testardo, infatti voleva fare questo viaggio a tutti i
costi, anche se gli altri gli dicevano che non ce l’avrebbe mai
fatta.
Nel libro c'erano molte scene e frasi
belle e quella più divertente fu quando Alex disse a suo zio che la
bussola che avevano portato con loro invertiva il sud con il nord e
l’ovest con l’est; questo voleva dire che dopo tanti sforzi non
erano arrivati al centro della Terra, ma in un altro luogo.
Lo zio Otto, quando scoprì che la
bussola era rotta e non aveva fatto il viaggio che credeva di aver
fatto, fece un balzo dalla rabbia che fece tremare tutto il pavimento.
Questo libro lo consiglio a chi è
appassionato d’avventura e amante del
le scienze naturali.
Silvia Magnani, 1^E
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